Il pulsossimetro è un dispositivo in grado di controllare le funzioni vitali dell’organismo.
Nato per l’utilizzo in ospedale e negli studi medici in casi di controllo, ricovero o visita, si sta diffondendo anche all’interno delle case.
Questo è reso possibile dall’efficienza dell’apparecchio, dalla sua utilità, soprattutto in talune circostanze ed inoltre dal costo non particolarmente eccessivo.
Utile sapere che ne esistono di diverse fasce di prezzo, in base alle funzionalità e ai parametri che è in grado di rilevare, ma in ogni caso si rivela un qualcosa di davvero utile.
Se ne raccomanda l’utilizzo soprattutto alle persone anziane e a tutti colori che sono affetti da patologie congenite.
Le funzioni del pulsossimetro
In particolare questo sensore serve per rilevare le particelle di emoglobina legata, cioè quella che si unisce all’ossigeno.
Si parla dunque di saturazione da ossigeno del sangue, inoltre ogni pulsossimetro indica la frequenza cardiaca.
Sono queste informazioni molto importanti per comprendere lo stato di salute generale di un individuo.
Saturimetro: cos’è
Quando si parla di saturimetro ci si riferisce a uno strumento piccolo nelle dimensioni, che rilevando quando l’ossigeno arriva sotto livelli preoccupanti, permette al persona sanitario di intervenire con cure specifiche.
Uno strumento che permette un esame, veloce, indolore e non invasivo, che è possibile fare anche in completa autonomia.
Una sorta di molletta che può essere applicata o al dito o al lobo dell’orecchio e che permette, tramite il display sulla sua parte superiore di verificare i valori che riesce a rilevare.
La molletta presenta da una parte una sonda luminosa, dall’altra un rilevatore.
La sonda luminosa emette un fascio di luce che viene assorbita dall’emoglobina in maniera differente a seconda che sia o meno legata all’ossigeno.
Grazie a questa differenza per il pulsossimetro è possibile calcolare la saturazione di ossigeno nel sangue, dunque la quantità di emoglobina legata, che viene indicata grazie a una percentuale.
Di seguito indicheremo quali sono i valori normali e quali invece quelli in presenza dei quali è giusto preoccuparsi e richiedere intervento medico.
Valori saturazione
Se la percentuale di emoglobina legata scende al di sotto di tale percentuale è possibile che vi siano delle problematiche, soglia critica è quella del 90%, al di sotto della quale si potrebbero verificare delle serie complicanze all’apparato respiratorio e circolatorio.
Quando il pulsossimetro è necessario
Come detto in precedenza, il saturimetro è nato con lo scopo di essere utilizzato in ambito medico ed ospedaliero, ma sempre più il suo utilizzo si è allargato all’ambiente casalingo.
È ovvio pensare che non è sempre necessario avere un pulsossimetro a casa, anche se caldamente consigliato a qualsiasi età.
L’utilizzo giornaliero e costante dell’apparecchio è caldamente raccomandato in tutti i casi in cui il soggetto è affetto da patologie che riguardano la circolazione, i polmoni o i bronchi, ma anche per chi soffre di apnee notturne.
Questo permette a chiunque di avere sotto controllo lo stato di salute senza il bisogno della presenza costante di un dottore.
I soggetti che utilizzano il pulsossimetro hanno il compito di tenere sotto controllo il loro livello di saturazione.
Potrebbero dunque scegliere apparecchi con una memoria che sia in grado di registrare diverse misurazioni durante la giornata.
In alternativa è importante specificare che ci sono saturimetri che grazie a tecnologia bluetooth o con cavo USB possono essere collegati ad altri apparecchi come i pc o gli smartphone e dunque salvare tutti i valori rilevati.
Costo
Il costo di un pulsossimetro può variare da poche decine di euro fino anche agli 80 euro e più. I prodotti più professionali hanno un costo maggiore rispetto a quelli che vengono usati in ambito domestico. La scelta dipende sempre dalle vostre esigenze di utilizzo.