Il pulsossimetro è un apparecchio molto utile sia a livello ospedaliero che a quello casalingo. Molti i soggetti che non possono proprio farne a meno e decidono di acquistarne uno. I modelli possono avere diversi prezzi.
Ma vediamo quali sono i migliori sul mercato e come sceglierli.
Pulsossimetro da utilizzare a casa
Il pulsossimetro è un apparecchio molto semplice da utilizzare e serve a misurare il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue. Questo valore così come la frequenza cardiaca è molto importante per determinare lo stato di salute generale di un soggetto.
Come vedremo di seguito in commercio è possibile trovare diverse tipologie di pulsossimetro, ma quello che maggiormente viene utilizzato presso le abitazioni private è il saturimetro da dito. Una semplice pinza con una sonda da una parte e un sensore dall’altro.
Dalla sonda vengono irradiati dei fasci di luce ad infrarossi che attraversano i tessuti delle dita per andare a sbattere sul sensore dalla parte opposta. Questo tipo di luce viene assorbita in maniera differente dall’emoglobina legata e da quella che non lo è, in questa maniera si ottiene il valore della saturazione.
Dopo la rielaborazione dei valori, la percentuale viene inviata al display presente sulla parte superiore del pulsossimetro.
Le tipologie
Le tipologie di pulsossimetro sono generalmente 4:
- da dito: come già detto si tratta della tipologia maggiormente utilizzata in ambiente domestico, anche perché le altre tipologie sarebbero complicate e non semplici da utilizzare senza l’intervento di un dottore specializzato. Il modello di pulsossimetro più economico, ma anche il più semplice da utilizzare
- braccio: viene utilizzato esclusivamente in ambiente ospedaliero
- da polso
- pediatrico: si distingue dalle altre tipologie per via di una dimensione di gran lunga minore. In questo caso la sonda può essere posta o sul dito dei piedi (soluzione preferita) o su quella delle mani. Si tratta di apparecchi estremamente precisi, che misurano la saturazione basandosi sui valori normali dei bambini ed inoltre la sensibilità permette una certa precisione anche nel caso in cui il bambino si dovesse muovere
Quando utilizzarlo
Il pulsossimetro viene in genere utilizzato nelle ambulanze per fare uno screening preliminare dello stato di salute del paziente.
L’utilizzo domestico e giornaliero è importante per tutti coloro che soffrono di patologie croniche all’apparato respiratorio e a quello circolare. Un valore normale di saturazione sta ad indicare il perfetto funzionamento dei polmoni, i quali devono incamerare l’ossigeno a cui poi l’emoglobina si lega per portarlo in tutto il resto del corpo.
Nel caso in cui i valori si rivelassero troppo bassi allora è il caso di contattare il dottore e procedere con eventuale controllo generale.
I limiti del pulsossimetro
In genere le misurazioni del pulsossimetro sono piuttosto precise e difficilmente risultano essere errate. Ci sono però dei casi in cui la misurazione può non essere affidabile, come ad esempio l’avvelenamento da monossido.
In presenza di tale problematica l’emoglobina si lega si a un gas, ma all’anidride carbonica, ma probabilmente la saturazione avrà un valore esatto e non preoccupante. Lo stesso problema si ripresenta nel caso in cui si soffra di vasocostrizione periferica, quelle che in genere vengono chiamate mani fredde.
Lo stesso vale nel caso in cui si abbia sulle unghie uno smalto scuro o del gel acrilico, in entrambi i casi i risultati potrebbero essere alterati.