Il pulsossimetro questo sconosciuto, saltato agli onori della cronaca con il suo nome d’arte saturimetro altro non è che esattamente ciò che dice il suo nome.
Si tratta di uno strumento di autocontrollo che serve a misurare il grado di saturazione di ossigeno nel sangue, insomma un amico digitale che vigila sulla salute dell’apparato respiratorio.
Ciò che riesce a rilevare è un qualunque tipo di gas a cui l’emoglobina si lega, ma principalmente l’ossigeno.
Nel dettaglio rileva la saturazione nel sangue arterioso periferico ed inoltre rileva alcuni valori vitali come la frequenza cardiaca.
Ma come funziona un polsossimetro? Come bisogna sapere prima di acquistarlo? Ecco tutta la guida completa.
Pulsossimetro: utilizzo
L’utilizzo del pulsossimetro è molto semplice.
Non a caso è lo strumento perfetto per le misurazioni casalinghe, permette di fare un esame non invasivo e indolore, per la rilevazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue.
Insomma, l’organismo per funzionare bene è deve avere il giusto apporto di ossigeno e il trasporto è affidato a queste particelle chiamate emoglobina.
N.B. Il pulsossimetro può essere utilizzato a qualsiasi età: adulti, bambini e anziani.
Uno strumento del genere funziona grazie all’unione di due componenti:
- una pinza in cui è presente una sonda, dalla quale si irradia della luce rossa e quella a infrarossi, le quali riescono a a rilevare le particelle di sangue legate a un gas;
- un’unità di calcolo, la quale generalmente si presenta con un display sul quale vengono mostrati i dati raccolti e rielaborati da un’intelligenza artificiale.
Nei modelli più moderni, le due parti sono unite in un unico corpo che sembra una grande pinza al cui interno posizionare il dito, a cavallo tra la pelle e l’unghia; la motivazione sta nell’afflusso di sangue periferico presente nei polpastrelli.
A cosa serve
L’utilizzo del pulsossimetro può essere molto utile per la valutazione dello stato di salute del paziente su cui lo strumento viene utilizzato.
In genere il pulsossimetro è molto utilizzato in ambiente ospedaliero, in quanto permette di valutare lo stato di salute del paziente, ma ciò non vuol dire che l’uso presso il proprio domicilio sia difficile o poco affidabile.
La tecnologia ha fatto dei passi da giganti e ormai è possibile avere un buon saturimetro anche a casa, cosa molto importante soprattutto per chi soffre di patologie congenite ai polmoni piuttosto gravi.
Il pulsossimetro con le sue rilevazioni si rivela un vero e proprio alleato per l’individuazione dell’efficienza respiratoria in soggetti che soffrono di apnee notturne o nei fumatori.
Infine permette di valutare eventuali danni della funzionalità respiratoria nei soggetti esposti ad inquinamento.
Ad ogni modo, quelle fino a qui elencate sono solo alcuni dei possibili utilizzi di questo strumento che sta entrando sempre con maggiore frequenza all’intento delle case, affiancando la classica macchinetta per la misurazione della pressione sanguigna, questo per aver la possibilità di un controllo ogni volta che lo si ritenga necessario.
Funzionamento
Come già accennato in precedenza il funzionamento del pulsossimetro è molto semplice, è sufficiente inserire il polpastrello al suo interno e spingere fino in fondo.
Le sue rilevazioni si fondano sull’utilizzo della luce rossa e di quella a infrarossi, su un braccio della sonda sono presenti i laser da cui partono le luci, sull’altro braccio il rilevatore.
Dal braccio si irradiano i fasci di luce che devono arrivare all’altro braccio dello strumento per permettere di rilevare il valore della saturazione dell’ossigeno nel sangue se la luce a infrarossi rileva le particelle di emoglobina legate all’ossigeno, quella rossa viene assorbita dai globuli non legati.
Misurando e confrontando le due quantità rilevate si arriva alla percentuale di saturazione che per essere nella norma deve assestarsi in un valore che può oscillare tra il 95 e il 100%.
La saturazione dell’ossigeno nel sangue è uno degli indici ematici che permettono di stabilire se la funzionalità respiratoria è integra o sono presenti delle problematiche.
Nel caso in cui la percentuale rilevata si assesta al di sotto del 95% si è in presenza di fenomeni di ipossiemia più o meno gravi.
Pulsossimetro: perchè si
Occorre innanzitutto chiarire che non esistono controindicazioni specifiche nell’utilizzo del saturimetro, tenendo anche in considerazione il fatto che tale apparecchio permette di svolgere un esame di autocontrollo in assoluta sicurezza in quanto non doloroso e nemmeno invasivo.
Si consiglia quindi l’utilizzo del pulsossimetro anche presso la propria abitazione, proprio perchè è semplice da utilizzare, non occorre la presenza di personale ospedaliero, la misurazione può essere fatta in maniera rapida, inoltre lo strumento permette, come già detto, non solo di tener sotto controllo la saturazione dell’ossigeno nel sangue, ma anche di valutare lo stato di salute generale in quanto in grado di rilevare anche load frequenza cardiaca.
Alcuni limiti alla misurazione
Il pulsossimetro è uno strumento piuttosto preciso nella misurazione, considerando anche il grado di tecnologia crescente con cui viene costruito.
Ma la corretta misurazione della pencentuale di emoglobina legata può avvenire solo ed esclusivamente in determinate circostanze, che se non presenti potrebbero inficiare la corretta misurazione e quindi rendere non veritiero il valore rilevato.
È il caso questo della vasocostrizione periferica che non consente il giusto apporto di sangue nelle estremità corporee, proprio dove la saturazione dovrebbe essere misurata, ciò i polpastrelli delle dita.
Probabilmente il flusso di sangue sarà talmente basso da non poter rilevare il valore di saturazione.
Le stesse problematiche possono verificarsi in pazienti affetti da anemia.
Ma anche la presenza di alcuni farmaci nell’organismo o i movimenti improvvisi del paziente possono tendenzialmente falsare la rilevazione ne del pulsossimetro.
Infine lo smalto, nel caso in cui si avesse la necessità di utilizzare il saturimetro e quindi rilevare la percentuale di sangue levato, non sarebbe possibile farlo se nelle unghie è presente dello smalto.
Pulsossimetro: come scegliere
Come accennato più volte all’interno del testo, sono diversi i modelli di pulsossimetro in commercio e la scelta può non sembrare semplice. Intanto la prima cosa da fare è scegliere in base alla proprie esigenze, basandosi anche sul budget che si ha a disposizione, a tal proposito vogliamo specificare che un prezzo più alto non vuol dire necessariamente maggiore qualità.
Ciò che sembra molto importante, anche leggendo le recensioni dei clienti, è l’essersi affidati a delle persone competenti in grado di consigliare i migliori prodotti sul mercato, quelli che possono far avere le prestazioni accurate che si cercano.
l pulsossimetro appena acquistato va provato per capirne il reale funzionamento, nel caso in cui questo non fosse preciso deve essere possibile procedere a restituzione e rimborso.
>Per poter capire se le misurazioni sono precise si può procedere con il nuovo apparecchio e uno già rotato e preciso.Infine ricordarsi sempre di condividere i risultati ricavati dal proprio pulsossimetro con il medico curante che può decidere per una qualche forma di terapia nel caso in cui le misurazioni non risultino essere conformi alla normalità.