Limitazioni e svantaggi
Come accennato in precedenza, quando si parla degli svantaggi del pulsossimetro, ci si riferisce perlopiù a delle limitazioni dell’utilizzo che sono provocate da fattori esterni.
Ci sono alcuni specifici casi in cui la misurazione accurata non è possibile.
Una delle limitazioni è imposta dalla vasocostrizione periferica, cioè uno scarso apporto di sangue alle estremità corporee.
Questa quantità di sangue piuttosto bassa, rende difficile avere dei valori della saturazione che siano affidabili.
L‘anemia è un’altra limitazione, allo stesso modo lo è la presenza del blu di metilene un principio attivo spesso presente in farmaci ed agenti chimici.
Il blu di metilene se presente nel circolo ematico, può assorbile le radiazioni luminose e quindi alterare le letture che si ricavano dallo strumento.
Anche lo smalto per unghie potrebbe interferire con le misurazioni del pulsossimetro, soprattutto se si tratta di colori scuri come il nero, il blu, viola o verde.
Lo smalto funge da schermo per le radiazioni luminose emesse dal saturimetro e quindi si otterrà un risultato impreciso ed alterato.
Questa è anche la motivazione per cui alle donne che soffrono di problemi cardiaci viene consigliato di non utilizzare lo smalto, in quanto le unghie sono le prime a far partire un campanello d’allarme in caso di attacco di cuore.
Pulsossimetro e Carbossiemoglobina
Ultimo grande limite del funzionamento del saturimetro è quello che affronteremo proprio in questo paragrafo e per cui ci siamo concessi di affrontare un discorso separato: la carbossiemoglobina.
Nel caso in cui vi sia un intossicazione da monossido di carbonio, il pulsossimetro indicherà una percentuale alta di emoglobina legata, peccato che il gas presente nell’organismo, sia principalmente anidride carbonica.
Questo è il motivo per cui sono stati creati i puls-Co-ossimetri in grado di distinguere le particelle di sangue che si legano all’esogeno e quelle che invece sono unite ad altri gas.